Sculture
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GRAFFIO SCULTURE 2009/2012
... mi è capitato di esplorare quasi per caso, poi definire e adottare il graffio/scultura come alternativa e come approfondimento sperimentale di tecniche grafiche ormai codificate per la rappresentazione illusoria e bidimensionale di spazi prospettici.
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AMBITI 2007/2010
Per comprendere la suggestione di una assenza penso e vedo la descrizione a compasso di un albero che schianta e lascia spazio libero, libera luce. Per descrivere le mie convinzioni mi sfido a trattare elementi e materiali tradizionali, ciò mi fa sentire collegato al mio vivere la scultura da scultore autentico e mi fa stare bene. …io voglio star bene!
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DESCRITTORI DI SPAZI 2006
Ho trascorso un lungo periodo senza riuscire a disegnare nulla, senza concentrazione verso tutto ciò che è rappresentazione di un fisico. Mi rammaricavo, sentivo la mia impotenza, il mio disinteresse e non capivo. …mi interessa sempre più ciò che non si può descrivere.
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FERRI PIETRE 2005/2006
Attraverso il linguaggio plastico-tridimensionale l’opera scultorea non ha più il distaccato compito di descrivere, raccontare e far bella mostra di se attraverso l’abilità del suo autore bensì di suggerire, evocare, indurre al pensiero. L’osservatore, attraverso il filtro delle sue sensibilità e tradizioni, è invitato ad “andare oltre” alla semplice contemplazione e adottare una visione più contemporanea creando lui stesso con l’opera una sorta di intimo ed autonomo dialogo.
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CRANI E MACCHINE 2004/2005
Crani in movimento, pieni d’ottuso osso oppure vuoti come aria fresca. Pieni compatti con la medesima struttura di vuoti leggeri. Proprio come quando, in passato, davo corpo alle ombre capovolgendo gli equilibri con forme surreali. …guardo un poligono descritto da una serie di segmenti che si rincorrono, il tutto mi appare pieno anche se vuoto.
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NON PIU’ ELMI 2004
…penso alle leve, alle macchine elementari, ai sistemi di bloccaggio, alle campagnole e funzionali soluzioni e credo che siano sculture senza corpo, sculture che non sanno di esserlo. Sfioro la convinzione che l’opera autentica sia il movimento nello spazio e che tutto il resto che compone la scena fisica non sia altro che il suo indispensabile ed umile strumento.
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ELMI IN PIETRA 2002/2003
Addentare una pietra l’ho già fatto altre volte ma, dopo anni, ricimentarmi in questa pratica mi ha entusiasmato. La polvere, il rumore, i pesi hanno mosso il mio interno. Gli inserimenti tra blocchi, gli incastri, i meccanismi elementari giocati tra pietre differenti offrono variabili costruttive interessanti.
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ELMI MOBILI 2000/2002
Difesa offesa, utilità fantasia, sono duplicità che convivono simbioticamente nell’Elmo e proprio l’Elmo riveste un ruolo primario in ogni mio pensiero sia ideativo che progettuale. Oggi non penso in volumi ma in linee assolute, asciutte e segmentate delimitanti masse piene da masse vuote e che, come lame, ritagliano e contengono.
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ELMI 1997/2000
L’elmo, da sempre, è un oggetto che, nelle sue più svariate fogge, racchiude il fascino della misteriosa polifunzionalità. …con le sue differenziazioni estetiche testimonia i mutamenti dei gusti estetici, dei costumi, delle epoche, delle caste, delle tradizioni territoriali ed etniche, dei fantasiosi rituali e credenze scaramantiche.
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TASSELLI IN LEGNO E FIGURE SEDUTE 1995/1997
"Ogni elemento prende vita solamente se assolve al suo compito, occupando il suo spazio assieme agli altri tasselli, mantenendo e valorizzando la propria preziosa unicità."
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SINTESI E PLURIPOSIZIONABILI 1991/1994
…una scultura diviene invisibile se non, periodicamente, capovolta, spostata, roteata, innalzata o abbassata. Tento di tenere in vita emotiva le mie opere interagendo continuamente con loro."
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FIGURE MUTILE 1985/1990
"Il movimento di una scultura è accentuato se rimane sospeso, suggerito e non compiuto. Ciò che manca suscita vibrazione facendosi notare come capita a qualsiasi disequilibrio."
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PRIME INTERPRETAZIONI 1980/1985
"…forse non elegante, poco sapiente, poco paziente ma il risultato, così scabro e teso, esalta la struttura evidenziando il contenuto."
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ALBORI FIGURATIVI 1972/1980
" Il non avere esperienza nella lavorazione dei materiali e impiegare strumenti di fortuna mi riempie di tensione che spesso si traduce in carica positiva. "
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