SINTESI E PLURIPOSIZIONABILI 1991/1994

…voglio nuovamente essere messo alla prova. Ora mi sento pronto! Chissà a cosa, ma pronto.

Gli impegni importanti capitano sempre quando non sei del tutto in grado di affrontarli. Dai il meglio ma non basta mai.

…tutto transita e scompare ma in me rimangono grumi profondi che so non digerirò mai, mentre per ora, tutto quello che produco e che presento pare essere trasparente. Magari desse fastidio, pare che nessuno si accorga del mio tritare lavoro.
Penso a un blocco rigido che espelle o dal quale si strappa una vita. Forme vitali e dinamiche che si ribellano alla staticità, al perbenismo, alla buona educazione, al “belcanto” del vivere.

…anelo a blocchi che vibrano, che si muovono, mi emoziono ricordando “l’amico Fritz” (Wutruba) visto e goduto al Belvedere di Firenze nel ’75.

…blocchi leggeri che si offrono alle diverse visioni.

Sto lavorando a sculture che presentano e mantengono solidità compositive in varie posizioni. Interpretazioni di figure che ruotano nello spazio e ricadono in posizioni differenti apparendo assolutamente altra cosa dalla precedente. Figure pluriposizionabili.

Arturo Martini con il suo Centometrista che, capovolgendosi, diviene bozzetto per il monumento ai Morti di Bligny, ci spinge  a ricercare spazialmente e ci convince che tutto può essere pluriposizionabile.

…una cosa che diviene un’altra cosa, e poi un’altra cosa ancora.

…una scultura diviene invisibile se non, periodicamente, capovolta, spostata, roteata, innalzata o abbassata. Tento di tenere in vita emotiva le mie opere interagendo continuamente con loro.

Genova, 1993